La rievocazione si fa conoscere
La trasferta a Bonn segna una tappa importante per il Torneo Cavalleresco, oramai maggiorenne (sotto ogni punto di vista) e desideroso di espandere i propri confini. L’occasione la suggerisce la Regione Marche, il cui assessore Pietro Diletti, offre una chance unica: rappresentare il turismo italiano, e in modo particolare la terra del Picchio, durante una serie di manifestazioni in programma in Germania dal primo al 3 giugno 1989. La notizia in quel momento regala felicità nei quattro Rioni; solo a distanza di due lustri si capirà che Bonn non ha solamente rappresentato un’esibizione all’estero, ma il passaggio alla seconda fase della rievocazione serviglianese, quella del rilancio e della definitiva consacrazione. La parata in Germania viene preparata con certosina lavorazione: nulla viene lasciato al caso. Mesi e mesi di riunioni tra Consoli, tamburini, sbandieratori, figuranti e una delegazione dei maggiorenti municipali. Il maestro coreografo Gianni Nardoni, già da qualche anno impegnato a Servigliano, moltiplica i propri impegni, fondendo il meglio del prodotto locale e dando vita alla Compagnia degli Alfieri e Musici storici. E’ il 28 maggio quando, in piazza Roma, viene allestito in anteprima assoluta lo spettacolo da mostrare nel fine settimana a Bonn. Nardoni cura l’aspetto generale con un occhio di riguardo agli alfieri; i suoi più stretti collaboratori sono Silvio Pierdomenico (sbandieratore) e Giampiero Lizzi (tamburino). I giovani serviglianesi, per la prima volta chiamati ad eseguire in modo rigido marce militari e movimenti ferrei quanto spettacolari, capiscono l’importanza dell’evento. Vincenzo Antonelli, presidente della Pro Loco, nel corso dei suoi contatti con la terra di Germania riesce a strappare un’esibizione di lusso, quella di sabato 2 giugno (Festa della Repubblica, particolare da non trascurare) all’Ambasciata d’Italia in Germania. C’è emozione alla vigilia. Prima di allora solo le apparizioni televisive in casa della Rai avevano movimentato così tanto il gruppo. Ma stavolta è diverso: perché è Bonn; perché le esibizioni verranno recensite sulla stampa tedesca; perché un applauso dell’Ambasciatore non è uguale a quello dei comuni spettatori. La notte a cavallo tra giovedì 31 maggio e venerdì primo giugno da Servigliano partono due pullman destinazione Bonn, carichi di ambizioni e speranze. La delegazione di Castel Clementino è composta da 83 persone, compresa la pedasina Barbara Capponi, eletta tre anni prima Miss Cee. I tre giorni a seguire segneranno qualcosa di importante: accoglienza di lusso, ottimo ritorno pubblicitario (per il Torneo Cavalleresco e le Marche), ampio consenso della stampa nazionale tedesca e italiana (al seguito anche una troupe della Rai). Il momento più emozionante? All’Ambasciata, terminato lo spettacolo, al grido “Italia! Italia!”.
L’anno successivo la definitiva consacrazione arriva alla Fiera mondiale del turismo tenutasi al Bella Center di Copenaghen. Il Torneo Cavalleresco è protagonista nella capitale danese per quattro giorni: dal 28 febbraio al 3 marzo 1990. Ancora una volta l’invito è della Regione Marche, che attraverso l’Enit (Ente nazionale turismo italiano) ha allestito uno stand nella maxi piattaforma del Bella Center. I preparativi sono alla stregua di quelli per Bonn, ma adesso il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino può sfruttare un’occasione più unica che rara: far bella mostra di sé alla Fiera mondiale, con i riflettori puntati addosso ogni giorno, ogni momento. Anche in questo caso il viaggio avviene in pullman: Servigliano – Copenaghen fan 40 ore, intervallate dalla sosta ad Hannover. I servigliani reggono l’urto. La portata della trasferta a Copenaghen è data dai numeri: dieci esibizioni; prima pagina (a colori) della più importante testata economica danese; un tocco d’italianità portato ovunque. In Danimarca ogni angolo è tinto di tricolore e sovente è facile imbattersi nel Picchio (stemma della Regione). L’albergo che ospita la comitiva (52 persone), il lussuoso Cosmopole sulla frequentata Colbjornsgade, è un continuo via vai di curiosi. Per non parlare del ristorante Vesuvio, un’italianissima sala da pranzo trapiantata nel centro di Copenaghen. La presenza di Barbara Capponi non passa inosservata. Il primo marzo è la giornata clou. Le parate degli alfieri e dei musici, rese ancor più affascinanti da un accenno di corteo storico e da qualche spruzzata di neve (naturale), si susseguono all’interno della sala conferenze del Bella Center, agli stand dell’Enit e dello Spies-Tjaereborg, davanti al palazzo municipale (suggestivo scenario, lungo lo Stroget e sulla piazza all’angolo del celebre magazzino Illu’m), infine all’ingresso del ristorante Vesuvio. Sarà così anche il 2 e il 3 giugno. Sul traghetto Puttgarden-Rodbey, prima fase del ritorno, i complimenti arrivano da più parti.
Bonn nel 1989, Copenaghen nel 1990. Il tris si completa nel 1991, con l’esibizione a Parigi. Certo è che portare il Torneo Cavalleresco all’estero oramai non desta più preoccupazioni. Non che l’avvenimento non riscuota interesse, ma è anche vero che l’effetto novità gioca un ruolo determinante. Per la trasferta sotto la magica torre Eiffel, che comincia il 25 ottobre e si conclude il 30 dello stesso mese, la comitiva confeziona uno spettacolo con molte novità. Ancora una volta le attenzioni sono massime: in Francia è in pieno svolgimento un cartellone che prevede appuntamenti di rilevanza mondiale. I nostri vanno al massimo. Così come accade nella successiva parata in quel di Strasburgo (sede del Consiglio d’Europa), dove la alfieri e musici incantano la platea. Nella città dell’Alsazia i colori delle bandiere vivacizzano il solito tran tran della grigia vita tipica del Basso Reno. Nella medioevale Cattedrale la gente rimane incantata dalla performance di musici e alfieri. E’ il segnale concreto – semmai ce ne fosse bisogno – che la politica intrapresa a metà anni Ottanta dal coreografo Gianni Nardoni è quella giusta.
A questo punto il sogno (e l’ambizione) è un altro: varcare l’oceano e portare l’originalità della rievocazione serviglianese nel nuovo continente. Bisogna attendere, ma l’opportunità arriva nel 1995: Washington! La comunicazione ufficiale è datata gennaio, ma l’invito è riservato a quattro, soltanto quattro alfieri, che si uniscono agli arcieri storici di Mondavio, cittadina del Pesarese. L’idea di portare negli States un briciolo di costume di casa nostra è di un imprenditore italiano, pronto ad inaugurare il nuovo ristorante (ribattezzato “Il Duca di Milano”) a pochi chilometri dalla Casa Bianca, a Washington. Per l’occasione chiede aiuto al… folklore tricolore. Dal 7 al 12 febbraio, gli sbandieratori offrono il proprio repertorio in quattro sessioni. Certo, dell’America questo è solamente un assaggio. Ma l’importante è aver rotto il ghiaccio.
Oramai la Compagnia degli Alfieri e Musici storici del Torneo Cavalleresco è una realtà: gli spettacoli vengono proposti in moltissime città italiane, sedi di feste medioevali e prerinascimentali, riscuotendo un largo consenso del pubblico per originalità, unicità e bellezza. Nel gennaio 1997 arriva la ‘chicca’: è la Comunità Europea ad invitare la Compagnia, chiamata ad inaugurare le manifestazioni di apertura di “Salonicco capitale europea della cultura” in terra greca. E’ l’ennesima testimonianza dell’ottimo lavoro svolto a Servigliano da Gianni Nardoni e dai suoi allievi, cresciuti nel tempo e ingaggiati in altre rievocazioni per impartire lezioni con la bandiera. A Salonicco i serviglianesi non sono soli ma accompagnati da altre rievocazioni storiche della regione. La spedizione si imbarca da porto di Ancona il 4 gennaio; farà ritorno in Italia quattro giorni più tardi. In Grecia i nostri effettuato sei esibizioni nello stretto spazio di tempo di 26 ore: un record! La locale kermesse Thessaloniki 97 si impreziosisce grazie anche al contributo del Torneo Cavalleresco. Un ringraziamento speciale viene formulato dal Console italiano e dal Premier di Salonicco.
Nel 1998 la Compagnia emigra all’Est: a Varpalota (Ungheria), ridente centro industriale di 26.000 abitanti. Da anni sono in corso scambi culturali tra i due Comuni. Dal 3 al 7 giugno sbandieratori e tamburini mostrano bravura e abilità alla Vàr Expo, una delle più quotate fiere-mercato dell’Est europeo. Giovedì 4 giugno sono in settemilacinquecento ad applaudire la Compagnia degli alfieri e musici storici, impegnata nell’allestimento di Lady Hawke.