Tre scuole a confronto: folignate (Cruciani, Margasini); faentina (Ricci, Vignoli, Capiani); serviglianese (Mordente, Felici, Cordari)
1969 (15 giugno) – L’Emiliovolante firma la prima
La prima edizione della Giostra dell’anello arride al Rione di Porta Marina. I cavalieri giostranti vengono abbinati tramite sorteggio, ma in molti giurano che Mordente si sia lasciato trasportare dal cuore. La classifica finale non ammette discussioni: stravince Mordente con 675 punti, favorito dalla condizione fisica e da una cavallina (Frida) super. Gli sta a ruota Franco Mordente (su Stellina) per Porta Navarra con 340 punti; a seguire Carlo Monti (su Mirella) per Santo Spirito fermo a quota 115. Ultimo Giuseppe Polloni, ascolano tanto appassionato di Castel Clementino che soggiorna 15 giorni a Servigliano per seguire passo dopo passo l’organizzazione della rievocazione. Polloni, su Zorro (omonimo del celebre destriero che nel ’75 farà impazzire Ricci), raccoglie 60 punti per il Rione Maggiore. Si gareggia sulla distanza delle tre tornate.
1970 (16 agosto) – Monti regala il cencio a Paese Vecchio
Una novità di rilievo: il comitato cancella il Rione Maggiore e da’ spazio a Paese Vecchio, che fa il suo esordio al campo de li giochi in rappresentanza del castello un tempo centro vitale di Servigliano (oggi frazione Curetta). I colori della compagine gialloverde vengono difesi da Carlo Monti, abile con gli anelli e un razzo su Multina: non lo batte nessuno, e trionfa tra il tripudio generale. Stavolta Emilio Mordente (ancora favorito con Frida) è costretto alla resa, battuto comunque con l’onore delle armi. Fa benino Franco Mordente (su Nuvola) per Porta Marina, ma con gli anelli non è preciso come i due rivali. Per Porta Santo Spirito affronta la tenzone Gino Ricci: c’è attesa visti i precedenti, però non affronta la Giostra con la freddezza necessaria. Dunque, è l’anno di Monti, abile nel conquistare un Palio storico per Paese Vecchio.
1971 (26 settembre) – Novità, infortuni e impresa epica
Ancora esperimenti: i cavalieri giostrano per due tornate con gli anelli, e per altre due con lo scudo e il saracino (come la Quintana di Ascoli). Le tabelle e le lance le presta Bruno Aliffi. Novità anche tra i cavalieri: vengono annunciati i folignati Mario Margasini (papà di Paolo) e Stefano Laureti. Ma non prendono parte alla sfida: Margasini cade male (di schiena) durante le prove della domenica mattina; Laureti viene sostituito all’ultimo momento con Sergio Villa. Il forfait di Margasini, a poche ore dalla Giostra, manda in crisi il Torneo: chi sarà il quarto cavaliere? Emilio Mordente è infortunato e ingessato, ma Paese Vecchio preme per averlo: “O corri tu, oppure il Palio non ci vedrà al via”. Mordente ama troppo la Giostra: non perde tempo, taglia l’ingessatura con delle cesoie, gareggia con forti dolori al polso e stoicamente vince. Mordente (su Genny, per Paese Vecchio) totalizza 340 punti con 6 su 6 agli anelli, 40+50 e 50+50 allo scudo. Secondo Carlo Monti per Santo Spirito (5 anelli; 40+40 e 40+50) con 280 punti. Terzi a pari merito Sergio Villa per Porta Marina (5 anelli; 30+30 e 40+40) e il diciassettenne Mario Giacomoni per Porta Navarra (4 anelli; 40+50 e 40+40) a quota 250.
1972 (17 settembre) – Formica e Cruciani sfiorano l’impresa
Il saracino (mai più ripreso) ha portato solo disgrazie, cosicché si ritorna all’antico: tre tornate, anelli di diametro a scalare e dal valore di 30, 40 e 50 punti. L’epopea di Emilio Mordente è nella fase centrale, ma due folignati gli contendono la Giostra: il famoso Marcello Formica e Fabio Cruciani. Le cronache narrano di un furto, subito proprio da Formica: nel conteggio finale mancano 40 punti (chi li ha visti? Vane le proteste…), decisivi per l’assegnazione del Palio. Mordente legittima la vittoria nella terza tornata. I tempi sono alti (Monti 1’14”; Formica e Cruciani 1’15”; Mordente 1’17”) causa la pista bagnate. Comincia proprio nel ’72 la serie di successi di Porta Navarra: Mordente vince (in sella a Fulvia) con 705 punti, davanti a Cruciani (690) per Paese Vecchio, Formica (685) per Porta Marina e Monti (415) per Porta Santo Spirito.
1973 (2 settembre) – Due destrieri per vincere
Passa alla storia come l’edizione del cambio di cavallo operato da Emilio Mordente, che gareggia con Miraggio (prima tornata) e con Piccola (seconda e terza). Nessuno si accorge dell’avvicendamento, neppure il presidente della giuria (avv. Preta). Ma un spettatore (Pietro Gualtieri) esclama: “Mordente ha pijato la femmina”. Il Palio se lo aggiudica lo stesso Mordente per Porta Marina con 765 punti. Dietro di lui si piazzano Franco Mordente (Santo Spirito) con 540; Mario Giacomoni (Paese Vecchio) con 470; Sergio Villa (Porta Marina) con 425. Ma al termine scoppia il caos: i consoli Serafino Cesetti Roscini, Mariano Marini e Americo Rossi presentano ricorso chiedendo “la squalifica di Mordente per aver sostituito il cavallo nel corso della gara”. Ma la giuria risponde picche: i risultati del campo vengono ratificati. “Il regolamento è da rivedere – sentenzia -, visto che non è preciso circa la possibilità sfruttata dal cavaliere Mordente”.
1974 (1° settembre) – Sorteggio addio, sì alla punzonatura
Per impedire gli episodi del ’73, si ratifica un regolamento dove è obbligatoria la punzonatura dei cavalli prima dell’inizio della tenzone. Lascia corteo e Giostra il rione Paese Vecchio (farà il suo ritorno solo nel 1983), causa conflitti interni e col comitato centrale; il ‘buco’ viene coperto dalla costituzione del rione San Marco, che poi rione non è in quanto rappresenta la sola schiera dei maggiorenti comunali. Infine, per volontà di Porta Santo Spirito (ancora a secco) i cavalieri, in precedenza sempre abbinati tramite sorteggio, possono essere assoldati da ogni parte d’Italia. Tante novità, ma il risultato non cambia: rivince Emilio Mordente (su Fulvia) per Porta Navarra. Nulla possono Sergio Drei (su Bagliardo) per Santo Spirito; Franco Mordente per Porta Marina; Emanuele Bacalini per San Marco.
1975 (24 agosto) – Ecco Ricci, ma Zorro gli rovina l’esordio
La data della Giostra dell’anello viene anticipata ad agosto, per sempre. Il motivo va ricercato nell’impossibilità dei cavalieri di trasferirsi a Servigliano a settembre, causa gli appuntamenti con Arezzo e Foligno. Il ’75 coincide con la prima di Gianfranco Ricci (lascerà nel ’96): si fa amare per potenza e generosità. Difende i colori di Santo Spirito, alla ricerca del primo sigillo. Ma tra Ricci e il Palio… ci si mette Zorro, un berbero anglo-arabo-sardo difficile da interpretare. Zorro è sinonimo di disgrazia e di incidenti, con vittime illustri: Gino Ricci, Emilio Mordente (comunque ci vincerà a Monterubbiano) e Franco Ricci. Proprio Ricci perde la Giostra del ’75 dopo un fuori pista: Zorro non chiude la piegata ovest, Ricci lo richiama più volte, ma l’atto di forza cavaliere-cavallo si conclude con il morso rotto e Santo Spirito fuori gara. Il successo arride per la sesta volta ad Emilio Mordente (su Fulvia) per Porta Navarra. Buone le prove di Carlo Monti (San Marco) e Franco Mordente (Porta Marina).
1976 (22 agosto) – Il Grifone in auge: trionfa Ricci
Bandiere giallorosse festanti: dopo anni di magre Franco Ricci, su Corunas, regala il Palio a Porta Santo Spirito. La condotta di gara è impeccabile: 9-anelli-9; tempi ottimi (1’17”; 1’16”; 1’19”). Il faentino va in testa fin dalla prima tornata e chiude con 475 punti. I rivali pagano riscontri cronometrici altissimi: nessuno oltre il vincitore scende sotto la soglia di 1’20”. Gli anelli hanno un diametro di 8, 6, 4.5 centimetri e valgono rispettivamente 30, 40 e 50 punti. Emilio Mordente (Porta Navarra) fa 8 su 9 agli anelli e totalizza 360 punti. Poi Franco Mordente (Porta Marina), con 7 centri su 9 e 270 punti. Dulcis in fundo, lo sfortunato Carlo Monti (San Marco): compromette il piazzamento con una terza tornata nulla e non va oltre quota 185. L’affermazione di Ricci apre il grande duello con Mordente che caratterizzerà le Giostre seguenti.
1977 (21 agosto) – Il nubifragio non ferma Tiberio
Campo de li giochi ai limiti della praticabilità: un acquazzone rovina la Giostra. Nel tempo massimo (1’20”) ci sta solo Franco Ricci (su Corunas), che ferma il cronometro a 1’19”. Il primo a partire è Carlo Monti (su Tulippi) per San Marco: gli è fatale la curva ovest, va per le terre ed esce di scena. La seconda esclusione è quella di Ricci (Santo Spirito): in testa dopo il primo round, anch’egli è vittima, nella seconda manche, del tracciato bagnato. Restano in due: i cugini Mordente. Emilio (Porta Navarra) comincia l’ultimo assalto con 60 punti di vantaggio su Franco (Porta Marina). Gli basta portare a casa i tre anelli per trionfare: così fa, nonostante il tempo altissimo (1’41”). Il cavallo, Tiberio, si mostra affidabile, e Porta Navarra può gioire. Bassi i punteggi (limite storico): Emilio 190; Franco 100; Ricci 95; Monti 45.
1978 (20 agosto) – C’è il duo Cruciani: Polvere li… polverizza
La Giostra si disputa sulle quattro tornate. E’ l’anno delle occasioni perdute. In gara Fabio e Piero Cruciani per San Marco e Porta Marina. Porta Navarra ha Mordente (su Tiberio); Porta Santo Spirito, Ricci (su Polvere). Mordente va in testa al via; qui Ricci centra i tre anelli ma li perde dalla lancia nel mezzo dell’ultima curva. Identica sorte tocca a Mordente nella seconda tornata: centra 3 anelli, ma 2 li perde sfilatisi dalla lancia. Ne approfitta Piero Cruciani per andare a capeggiare la classifica, anche se Ricci con un veloce tempo (1’12”) torna in carreggiata. Nella terza manche sbaglia Piero Cruciani, e in testa va l’altro Cruciani, Fabio. L’ultimo round è al cardiopalmo: tutti possono vincere il Palio. Primeggia Ricci (615 punti), davanti a Mordente (600), Fabio Cruciani (575), a cui è fatale un anello da 50 punti mancato, e Piero Cruciani (395).
1979 (19 agosto) – Ottavo successo (l’ultimo) per Mordente
Il binomio Mordente-Tiberio è di una spanna superiore ai rivali. Dopo la Giostra di Castel Clementino, si aggiudicherà anche il Palio di Foligno (Mordente è il generoso del Rione Mora). Il ’79 si ricorda per i record migliorati a ripetizione. Al via, Emilio segna 1’09”: è il primo cavaliere a scendere sotto i 70 secondi. Performance bissata nella tornata successiva da Fabio Cruciani, ma il navarrino si migliorerà ancora: 1’08” nel terzo round. Mordente vince per Porta Navarra, pur ciccando un anello nella quarta tornata, totalizzando 740 punti. Franco Ricci (su Polvere), per Porta Santo Spirito, scheggia un anello nella terza manche e si ferma a quota 720. Terzo Fabio Cruciani (San Marco), ancora protagonista suo malgrado di un fuori pista che gli compromette la bella tenzone, con 515. Ultimo Piero Cruciani (Porta Marina) con 425 punti.
1980 (17 agosto) – Duemilacentottantadue paganti, incasso record
Porta Marina cambia rotta. Il neo console Berdini scarta Foligno e sceglie Faenza per ingaggiare i cavalieri. Il colpaccio arriva a giugno: preso Mario Giacomoni. La civetta è raggiante. Ad agosto il dietrofront, e a Porta Marina si presenta il ventenne Gianni Vignoli (monta Urso). La Giostra è roba di Franco Ricci (su Polvere), per Santo Spirito con 690 punti, graziato dall’errore di Fabio Cruciani (San Marco), che manca un anello nella quarta tornata e si ferma a 660. E Mordente? Perde 15 punti da Ricci dopo le prime due manche, e compromette la sua prestazione facendo cilecca su un bersaglio nel corso del terzo giro. Mordente (Porta Navarra) totalizza 630 punti. Vignoli fa solo 10 agli 12 agli anelli e giunge quarto con 605. Al campo vengono staccati 1.902 biglietti di prato e 280 tagliandi di tribuna: l’incasso è di 5.445.000 lire.
1981 (16 agosto) – Vignoli domina spezzando la reni agli avversari
Dopo 8 edizioni, il Palio torna a Porta Marina. E’ l’anno di Gianni Vignoli: 100% agli anelli; tempi oscillanti tra 1’08” e 1’11”. Il faentino, in sella a Urso, è il più regolare, ma solo dopo la terza tornata riesce a domare l’esperienza di Emilio Mordente, che gli rimane alle costole grazie ad un doppio 1’10”. Vignoli non è ancora conosciuto alle grandi platee (nel volantino il suo cognome muta in… Vignola): domina con 770 punti, registrando il punteggio massimo della kermesse. Anche Ricci (Santo Spirito) fa 12 su 12 agli anelli, ma i riscontri cronometrici sono alti, e chiude secondo con 710. Terzo Mordente (Porta Navarra) con 685 punti. Quarto l’esordiente Luigi ‘Cino’ Felici (San Marco) a quota 370. Giornata di fatica per gli addetti ai botteghini. Venduti 1.874 biglietti di prato; 563 di tribuna laterale; 104 di tribuna centrale. Totale paganti: 2.541.
1982 (15 agosto) – L’ira di Ricci, la gioia del giovane Felici
Esce subito di scena un protagonista: Franco Ricci. Il cavaliere di Santo Spirito, in sella a Polvere, chiude un’ottima prima tornata con 3 anelli e tempo di 1’08”, ma combina l’irreparabile: invece di consegnare la lancia all’addetto (Lino Cotini), scarica gli anelli a terra. Un tempo poteva andar bene, ma il nuovo regolamento lo penalizza: la lancia arriva alla giuria pulita, e a Ricci vengono assegnati zero punti. Si teme il peggio: Santo Spirito vorrebbe invalidare la gara. L’ira di Ricci si placa nella seconda manche: ci va lui stesso dalla giuria a riconsegnare anelli e lancia, che scaglia in faccia al presidente (Enrico Rotoni), a mò di sfida. La Giostra la vince ‘Cino’ Felici (su Rajo, argentino prestatogli da Emilio Mordente) per San Marco con 675 punti. Poi Mordente (Porta Navarra) e Ricci. Quarto il deb Massimo Montefiori (Porta Marina), che vince la concorrenza di Marcello Bellini e prende il posto dell’infortunato Gianni Vignoli.
1983 (21 agosto) – La vendetta del… corsaro nero
Ricci anima la vigilia: “Nell’82 sono stato derubato. Adesso mi debbo rifare, magari vincendo tre giostre di fila”. Sarà così per davvero! Comincia nel 1983, che coincide con il ritorno di Paese Vecchio. La tenzone se l’aggiudica chi sbaglia di meno: Franco Ricci (Santo Spirito) centra 9 anelli su 12; Emilio Mordente (Porta Navarra) idem; Carlo Monti (Paese Vecchio) fa 10 su 12; mentre Gianni Vignoli (Porta Marina) e Cino Felici (San Marco) si ritirano nella quarta tornata. Dunque, il più preciso è proprio Monti – da anni fuori dalle competizioni -, messo out da tempi non all’altezza (un 1’18” e tre 1’19”). Nella prima e seconda tornata è Vignoli ad andare in testa, ma Ricci è più regolare (tempo tra 1’08” e 1’09”) e vince con 669 punti davanti a Mordente 590, Monti 500, Vignoli 425 e Felici 230. Ricci è in sella a Zirmia. In tribuna uno spettatore esclama: “Ha vinto il corsaro nero!”.
1984 (19 agosto) – Bene Poggiali, ma il ‘leone’ è famelico
Giostra incerta fino all’ultimo respiro. Una novità tra i cavalieri: c’è il 24enne faentino Luigi Poggiali in pista per Paese Vecchio. In totale, vengono centrati 54 anelli su 60 (90%). Dopo la prima tornata sono in testa Ricci (su Sirviani, per Santo Spirito) e Mordente (Porta Navarra) con 170 punti. A ruota Poggiali, Vignoli e Felici: i tre pagano però pesanti penalità alle bandierine. Nel round successivo Poggiali ferma il tempo su 1’07” ma cicca un anello. Ne approfitta Ricci (1’18”) che sopravanza di 5 punti Mordente (1’09”). Nella terza tornata escono di scena gli imprecisi Felici e Vignoli; qui Ricci sopravanza di altri 15 punti Mordente. Nell’ultima manche Poggiali fa 1’06” (record all time), ma Ricci è freddissimo e non da’ scampo ai dirimpettai. Finale: Ricci (800 punti); Mordente (765); Poggiali (760); Felici (680); Vignoli (640).
1985 (18 agosto) – Ancora Ricci, ancora Porta Santo Spirito
I rimpianti di Luigi Poggiali, le dannazioni di Paese Vecchio. Dominano tre/quarti di gara: 9 anelli, tre tempi fenomenali (1’06”), distacchi considerevoli sui rivali, ovvero +10 su Ricci, +40 su Felici e Mordente , +55 su Vignoli. Gli è fatale la quarta tornata, dove compromette il Palio con un improvviso fuori pista. I gialloverdi imprecano alla malasorte, ne hanno ben donde. Ne approfitta Franco Ricci (su Assioma, per Santo Spirito), primo con 805 punti. Amarezze per Vignoli (su Ascaro, per Porta Marina), che chiude a 770 e recrimina su un anello mancato. Positivo Felici (su Perla Blu, per San Marco), che sigla il record (1’05”) al via ma delude nel finale e totalizza 740. Mentre a Mordente (su Cesare, per Porta Navarra) non riesce tempi competitivi e si ferma a 730. Poggiali, su Riè, chiude a 595 punti. Dunque, Ricci firma il tris.
1986 (17 agosto) – La più bella vittoria di Cino Felici
Due novità: viene introdotta la fotocellula, si conteggiano i decimi di secondo (valgono un punto); gli anelli hanno un valore di 50, 60, 80 e 100. I contendenti sono gli stessi del 1985. Per Emilio Mordente, sempre presente dal 1969 e detentore del record di 8 vittorie, è l’ultima Giostra dell’anello. Chiuderà il bellezza, rimanendo in gara fino all’inizio della quarta tornata. Per un grande che lascia, un giovane che comincia una carriera di prestigio: è Cino Felici, tra l’altro il miglior ‘prodotto’ uscito dalla scuderia Mordente. Cino (su Perla Blu) regala il cencio a San Marco: 1.513 punti, 12 anelli, tempi stellari (1’04”6; 1’04”4; 1’05”1; 1’06”6). Nulla possono gli altri. Alle sue spalle Vignoli (1.276 punti) per Porta Marina; Franco Ricci (1.176) per Santo Spirito; Emilio Mordente (1.134) per Porta Navarra; Luigi Poggiali (1.101) per Paese Vecchio.
1987 (16 agosto) – Debuttano tre cavalieri, bis di San Marco
Paese Vecchio annuncia il colpaccio: sarà al via con Mordente. Ma alla vigilia ecco l’arrivo dell’aretino Fabio Albiani, che si distinguerà in simpatia. Altre new entry: Adriano Capiani (Porta Marina) e Giovanni Carducci (Porta Navarra). In gara i soliti Cino Felici e Franco Ricci. E’ ancora Cino (vincerà a Foligno per il Giotti), in sella a Perla Blu, a dominare: 11 anelli, tempi tra 1’03”9 e 1’06”9, e 1.433 punti. Il solo Capiani, su Eugenio, gli mette paura. Prima in partenza quando sigla il record di 1’03”9 ma manca un anello, poi in una super terza manche. Carducci, su Fiordaliso, ve benino (10 anelli, tempi da 1’07”5 e 1’09”2). Mentre Ricci, su Logar, non lotta causa un fuori pista nella prima tornata. Male Albiani, su Sagabina: 8 bersagli e miglior tempo (sic!) a 1’14”2. Capiani totalizza 1.372 punti; Carducci 1.163; Ricci 1.056; Albiani 828.
1988 (21 agosto) – Capiani cede nel finale, la spunta Ricci
A sorpresa (mica tanto) rivince Franco Ricci in sella a Logar. Il cavaliere di Santo Spirito, regolare con 12 anelli e tempi tra 1’04”5 e 1’06”6, approfitta di una quarta tornata negativa di Adriano Capiani (Porta Marina), che manca 2 anelli. Nel corso del primo giro escono di scena Fabio Albiani (Paese Vecchio) e Cino Felici (San Marco): per loro zero punti. Qui, a parte Capiani, in testa (319 punti), promette bene Giovanni Carducci (Porta Navarra) il quale, nonostante 10 punti di penalità, si porta a 307. Nella seconda tornata Carducci cicca un anello: d’ora in avanti sarà una lotta a due tra Capiani e Ricci, dunque derby tutto faentino. L’epilogo al termine di un’emozionante tenzone. Ricci chiude con 1.456 punti. Poi Capiani (su Talmisia) 1.299; Carducci (su Fiordaliso) 1.248; Albiani (su Arnos Growe) 1.087; Felici (su Elsa Ottawa) 726.
1989 (20 agosto) – Arnos Growe cambia padrone e vince
Molte novità: Felici passa a Porta Navarra; San Marco ingaggia Massimo Montefiori; Paese Vecchio firma Mario Giacomoni; Porta Marina, causa l’infortunio ai tendini del polso di Capiani, ripiega su Pasquale Lionetti. Curiosità per Giacomoni, esordiente nel ’72 minorenne. Ed è proprio lui a trionfare, in sella a Arnos Growe (nell’88 di Albiani). Mario parte velocissimo: stampa il record (1’03”8), controlla nella seconda e terza manche. La sua condotta di gara è immacolata. I dirimpettai si autoeliminano: Montefiori (su Dorla) cade al secondo giro e chiude a 283 punti; Lionetti (su Kira Look) non azzecca l’anello da 8 cm. e dice addio con 1.172 punti. Anche Ricci (su Fatur) è impreciso: due anelli mancati, insufficienti i suoi 1.281 punti. Regge solo Felici (tornato a montare Perla Blu): i tempi sono buoni, meno la mira e solo 10 su 12 agli anelli. Felici fa 1.383. Giacomoni, dopo un’ultima tornata-passerella (1’11”9) regala gioie a Paese Vecchio con 1.467 punti.
1990 (19 agosto) – L’urlo della civetta al nuovo campo de li giochi
La Giostra cambia sede: dal campo sportivo “Settimi” emigra nel nuovo centro ippico. Protagonista Gianni Vignoli: corre per Porta Navarra in sostituzione dell’infortunato Felici. Il Palio arride a Porta Marina dopo tornate incertissimi: Adriano Capiani (su Sydyk) ha la meglio di Vignoli (su Petit) per soli… 2 punti. A Vignoli è fatale una penalità (10 punti) nella terza manche per una bandierina abbattuta. Nessuno chiude con l’en plein agli anelli: Capiani, Vignoli e Ricci 11 su 12; Montefiori 10 su 12; Albiani 7 su 12. Ricci (su Fatur) e Montefiori (su Faretto) pagano tempi altissimi. Fuori dalla gara Albiani (Arnos Growe). Prima della quarta tornata, Vignoli ha 3 punti di vantaggio su Capiani. Per il Palio è questione di velocità: 1’07”8 per Capiani; 1’08”3 per Vignoli. In auge la civetta. Finale: Capiani 1.340; Vignoli 1.338; Ricci 1.257; Montefiori 1.140; Albiani 1.019.
1991 (18 agosto) – Il grande vecchio conquista l’8° successo
Mercato tra i cavalieri: Vignoli, liberato da Porta Navarra (che rispetta il contratto stipulato con Felici), si accasa a Paese Vecchio. C’è un esordio: il 18enne Cristian Cordari, ennesimo prodotto della scuola locale, gareggia per San Marco. Ma nessuno si attente l’ennesimo ruggito del vecchio leone: Franco Ricci, alla soglia dei 50 anni, strabilia tutti, dominando la tenzone in sella a Fatur. Fa un cert’effetto – in un clima di cambiamenti di giubba – vedere Ricci lottare come un ragazzino ancora per Santo Spirito, il suo primo e unico amore. Il faentino si regala l’ottavo sigillo e dice: “Voglio arrivare a quota dieci, poi dirò stop”. Ma Franco non riuscirà nell’impresa. Capiani compromette la gara con 30 punti di penalità alla prima tornata, dove Vignoli centra 3 anelli ma ne riconsegna uno soltanto. Finale: Ricci 1.445; Capiani (su Sydyk) 1.416; Vignoli (su Petit) 1.234; Felici (su Sabel) 1.159; Cordari (su Freccia Rossa) 764.
1992 (16 agosto) – Adriano Capiani chiude da campione
L’unico avvicendamento è per Porta Navarra, che non primeggia dal lontano 1979 e quindi dai tempi di Mordente. Il rione del giglio si accorda con Mario Giacomoni, che comunque non è più il cavaliere ammirato nell’89. E’ l’anno di Porta Marina, che si trova a meraviglia con Adriano Capiani, un prim’attore della Giostra. Capiani, che chiuderà qui la sua parentesi con la civetta (si ripresenterà nel ’97 a Porta Santo Spirito, in sostituzione di Ricci), mette tutti in riga. E lo fa alla grande. La sua è una galoppata trionfale, fin dall’avvio. E dire che altri due rivali, quali Giacomoni e Vignoli, beccano i 12 anelli: ma i tempi del portacolori di Porta Marina sono imbattibili. Capiani (Sydyk) totalizza 1.476 punti; Vignoli (Petit) 1.419; Ricci (Fatur) 1.374; Giacomoni (Melville) 1.337; Cordari (Gordon) 216.
1993 (15 agosto) – Il fratellino terribile senza errori
Nel ’93 di disputano due Giostre, in occasione del venticinquannale del Torneo Cavalleresco. Porta Marina rimane in casa Capiani, accordandosi con Alfiero (fratello di Adriano). Porta Navarra prende Massimo Montefiori, forte dell’acquisto del veloce Arnos Growe. Immutati i binomi a Santo Spirito (Ricci), Paese Vecchio (Vignoli) e San Marco (Cordari). Dopo la prima tornata, Capiani (su Sydyk) può gestire un +27 su Ricci (Indy); +28 su Montefiori; +32 su Vignoli (North Wind); +44 su Cordari (Telma). Poi i vantaggi si dilatano. Cordari (100 punti di penalità) e Montefiori (ritirato) escono di scena. Alfiero chiude la quarta tornata con qualche apprensione: qui si segnala la caduta di Vignoli, disarcionato dal berbero all’arrivo (il faentino verrà ricoverato al ‘Murri’ di Fermo con microfratture al bacino), senza la quale ci sarebbe spareggio. Finale: Capiani 1.432 punti; Ricci 1.398; Vignoli 998; Cordari 708; Montefiori 504.
1993 (22 agosto) – La Giostra parla folignate: Margasini!
Vignoli è ricoverato all’ospedale (prognosi di 30 giorni), il console di Paese Vecchio, Giancarlo Ferretti, corre ai ripari con Paolo Margasini, di Foligno. Ma il favorito resta lui: Alfiero Capiani (Porta Marina), che cavalca i destrieri messi a disposizione dalla scuderia ‘Sirena’ di Nevio Ventangoli. E difatti Capiani, in sella a Trasfer, dopo tre round va in testa con corposi vantaggi sui rivali: +23 su Margasini (con Seducente); +133 su Ricci (Fatur); +195 su Cordari (Tekila); +248 su Montefiori (Gemona). Il console della civetta, Aldo Berdini, è pronto a festeggiare, ma fa i conti senza l’oste, ovvero la freddezza di Margasini e l’imprecisione di Capiani, che mancherà l’ultimo anello. Trionfa Margasini (1.457 punti), primo folignate a riuscire nell’impresa, davanti a Capiani (1.413), Ricci (1.158), Montefiori (1.151) e Cordari (1.097).
1994 (21 agosto) – Dopo 15 anni il Palio a Porta Navarra
Giostra in fotocopia del ’93: domina Capiani, cicca l’ultimo anello e regala il cencio a Vignoli. A proposito: Paese Vecchio riconferma Margasini, e Vignoli passa alla corte di Porta Navarra, che gli mette a disposizione una sostanziosa borsa di denari in caso di vittoria (i biancocelesti sono a secco dal ‘79). Bella la prima tornata: nessun errore, la differenza sta nei tempi (1’04”6 per Vignoli; 1’05”2 per Capiani; 1’05”5 per Margasini e Ricci; 1’06”5 per Cordari). Nella seconda, Cordari (su Shery) scheggia due bersagli; mentre Ricci (Indy) abbatte tante bandierine per 70 punti di penalità. Rimangono in tre: Capiani (Sydyk) passa Vignoli (North Wind) nel terzo giro grazie al record di 1’04”4; Margasini (Renè) non fa meglio di 1’05”9. L’ultimo atto è noto: errore di Capiani, ne approfitta Vignoli. E’ festa grande a Porta Navarra. In classifica, Vignoli ha 1.516 punti; Margasini 1.484; Capiani 1.434; Ricci 1.450; Cordari 1.199.
1995 (20 agosto) – Vignoli concede il bis in pista pesante
La Giostra rischia di saltare causa il maltempo. Si gareggia egualmente per volontà dei consoli. La gara si sviluppa su tempi-lumaca (1’10”, 1’11” per tutti; solo quando la pista comincia ad asciugarsi i nostri si migliorano). Porta Navarra ci prende gusto e conquista il Palio, viziato dall’errore finale di Alfiero Capiani (Sydyk), che è passato a Paese Vecchio, mentre Porta Marina ingaggia il folignate Daniele Scarponi (su Best Express). Al via, escono dalla sfida gli imprecisi Cordari (Shery) e Ricci (Indy). Con due fuori pista è out anche Scarponi. Capiani balza davanti a Vignoli (Flower Bud) nella terza manche, sembra avviato al successo. Ma come accaduto nel ’93 e nel ’94 manca un anello nella quarta tornata, dando via libera a Vignoli, che vince con 1.328 punti contro i 1.236 del rivale. Poi Ricci (1.161), Cordari (1.110) e Scarponi (273).
1996 (18 agosto) – Lo spareggio dice Porta Navarra, poi è rissa
Tre annotazioni: è l’ultima Giostra di Franco Ricci (esordì nel ’75); il Palio si assegna dopo una tornata di spareggio, circostanza inedita; Porta Marina firma Gianluca Fabbri, ex Bianco di Faenza. E’ anche la tenzone delle contestazioni, della rissa, di un cavallo abbattuto (Shamira). Così al via: Gianni Vignoli (North Wind) per Porta Navarra; Alfiero Capiani (Shamira) per Paese Vecchio; Franco Ricci (Indy) per Santo Spirito; Gianluca Fabbri (Turkys Baby) per Porta Marina; Cristian Cordari (Shery) per San Marco. Prima tornata selettiva: Ricci manca un anello, Cordari cade; in testa Vignoli a +3 su Capiani. Seconda tornata emozionante: Capiani passa a condurre di 5 punti. Terza manche quieta: Fabbri cicca un anello, Capiani ruba altri 4 punti a Vignoli. Quarto round torrido: parte Vignoli, scheggia il secondo anello e chiude in 1’06”9; a ruota Capiani, che manca il terzo anello in 1’07”8. Il miglior tempo permette al navarrino di raggiungere l’antagonista a quota 1.389. E’ spareggio! Terzo chiude Fabbri (1.304), poi Ricci (1.152) e Cordari (963). L’assalto che assegna il Palio comincia alle ore 19.20; sul porta anelli finiscono bersagli del diametro di 8, 6 e 4.5 centimetri. Parte Vignoli: è impeccabile e totalizza 369 punti. Poi è la volta di Capiani: perde dalla lancia il primo anello, poi frana al suolo sull’ultima piegata. “Mi hanno disturbato i festeggiamenti del navarrini; ho visto un tamburo volare in pista”, dirà Capiani. Versione smentita dagli esponenti gigliati. Fatto sta che sul campo de li giochi finisce a botte: è maxi rissa. Unica conseguenza tragica: Shamira, purosangue inglese di 6 anni, a causa della caduta viene abbattuta per gli irreparabili infortuni riportati agli arti.
1997 (17 agosto) – A sorpresa trionfa Cristian Cordari
Dopo quattro Giostre letteralmente gettate alle ortiche, Alfiero Capiani finisce dietro la lavagna e non trova accordi. Il suo posto a Paese Vecchio se l’accaparra Cino Felici (al ritorno). Vignoli dice basta, e a Porta Navarra la scuderia Minardi fa esordire il faentino Riccardo Conti. A Santo Spirito il dopo Ricci comincia con Adriano Capiani. Sembra questo l’anno di Porta Marina. Effettivamente Gianluca Fabbri (su Sharon) fa tutto bene: record all time della pista (1’02”8), e a seguire due manche velocissime (1’03”3; 1’03”6) e precise. Nella prima tornata, Felici viene penalizzato di 10 punti (saranno decisivi!), dopo il ricorso scritto del console Berdini di Porta Marina, che si accorge che l’artiere di Cino non lascia la pista in tempo utile quando il cavaliere varca la fotocellula al via. La tenzone va avanti: Conti (North Wind) esce causa un fuori pista, Capiani (Hillary) perché non azzecca l’anello. Quarta tornata decisiva. Cordari (su Sabir II) capisce che può essere la volta buona, e chiude la tenzone con 12 su 12 agli anelli, ottimi tempi e 1.515 punti (solo Vignoli, con 1.516 nel ’94, ha fatto meglio). Poi parte Fabbri, che manca il terzo bersaglio e dice addio al Palio. Infine, tocca a Felici (in sella a Joldes): 3 anelli, il suo tempo è okay ma paga a caro prezzo una bandierina di penalità e finisce secondo con 1.510 punti. Terzo Fabbri (1.468), quarto Capiani (1.448), quinto Conti (1.108). E’ l’apoteosi attorno a Cristian Cordari, giovane di casa alla sua prima affermazione.
1998 (16 agosto) – Trionfano Cino, Ferretti, Paese Vecchio
E’ l’anno di Cino Felici. Trionfa in sella a Joldes (purosangue inglese di 6 anni) con un punteggio di tutto rispetto: 1.573 punti! Cino sul viale del tramonto? Nient’affatto! Stracciando la concorrenza degli avversari, Felici dimostra al mondo intero che è ancora lui il cavaliere da battere a Servigliano. E’ la (sua personale) rivincita su quanti negli anni precedenti lo avevano scartato, Porta Marina in testa. Cino centra i 12 anelli, con ottimi riscontri cronometrici: tra l’1’03”4 e l’1’04”5. Alle sue spalle, l’ottimo Cristian Cordari (San Marco), che monta l’anglo-arabo-sarda Sabir II. Dodici centri per il popolare Criccu, che paga tempi altini rispetto a Cino. Per lui, 1.484 punti: in altre tenzoni avrebbe vinto alla grande. Terzo, Willer Giacomoni (Santo Spirito) con il purosangue Primula Rossa. Per il debuttante (Willer è il figlio del grande Mario Giacomoni) un solo errore al secondo anello della quarta tornata. Alla fine, 1.460 punti. Deludono Alfiero Capiani (Porta Navarra) sul purosangue North Wind, e Fabio ‘Mino’ Massimo (Porta Marina) sul purosangue Shamira. Capiani cicca 3 anelli e chiude con 1.274 punti; Massimo fa peggio, mancando ben 5 anelli e buttando giù la bellezza di 18 bandierine (record in negativo!), a quota 1.117. Polemiche prima della gara per il test antidoping effettuato ai cavalli. Ma fu mai vero test?
1999 (15 agosto) – Sbagliano tutti, Giacomoni riporta il Palio a S.Spirito
Una giostra che passerà alla storia come quella degli errori. Nessun cavaliere riesce a chiudere la tenzone con tutti e 12 gli anelli. Questo l’ordine di partenza: Oscar Trasarti su Voinonvoi (San Marco), Alfiero Capiani su North Wind (Porta Navarra), Cino Felici su Joldes (Paese Vecchio), Cristian Cordari su Sabir II (Porta Marina), Willer Giacomoni su Primula Rossa (Porta Santo Spirito). Ben quattro i record ‘all time’ della pista: 1’02”8 (Felici, 1° tornata); 1’02”4 (Giacomoni, 1° tornata); 1’02”4 (Felici, 2° tornata); 1’01”8 (Giacomoni, 2° tornata). Novità: Radio Fermo Uno garantisce la diretta radio, ascoltata da oltre 15.000 radioascoltatori; al microfono Fabio Paci. Veniamo alla gara. Nella prima tornata esce di scena Trasarti (debuttante): nessun anello! Nel terzo round sbaglia un anello Giacomoni e sembra uscito di scena. Nella quarta, quando Cordari sembra vicinissimo al trionfo, sbagliano tutti (Cino addirittura 2 anelli) meno Giacomoni, che chiude senza commettere errori beffando Porta Marina. Cordari cicca il terzo anello, il dodicesimo, ancora fatale alla Civetta. Dopo 8 anni, il Grifone di Santo Spirito è in auge.
2000 (20 agosto) – Vince Cino Felici, Giostra condizionata dagli infortuni
Si annuncia una giostra combattuta, non sarà così. Il campo dei partenti (in ordine di gara): Cristian Cordari, sul purosangue Nota, per Porta Marina; Oscar Trasarti, sul purosangue Voinonvoi, per San Marco; Cino felici, sul purosangue Joldes, per Paese Vecchio; Gianluca Fabbri, sul purosangue Idra II, per Porta Navarra; Willer Giacomoni, sul purosangue Primula Roosa, per Porta Santo spirito. Nella prima tornata esce di scena Trasarti, che sbaglia il primo anello. Per il resto, gara tirata: Fabbri 346, Giacomoni e Felici 340, Cordari 313. Nel secondo round, Fabbri si ritira prima del secondo anello per un infortunio al suo destriero. Giacomoni frana rovinosamente al suolo dopo aver centrato i 3 anelli. Per lui, trauma cranico (verrà ricoverato a S. Elpidio a Mare) e gara sospesa dalle 18.35 alle 19.10. Restano in tre. Felici batte facile Cordari, che paga assai tempi altissimi. Classifica finale: Felici 1.530; Cordari 1.374; Trasarti 987; Fabbri 346; Giacomoni 340.